L'Universit� di Carlo Bo
, l�Universit� di Urbino porta il nome di Carlo Bo
Urbino - Da questo 497� anno, l�Universit� di Urbino porta il nome di Carlo Bo. Il personaggio che, in 54 anni di rettorato, l�ha trasformata da Universit� provinciale a Universit� internazionale, passando da tre a undici facolt� e da 3000 a 23000 studenti. Dotandola di un ingente patrimonio edilizio che, al valore venale, aggiunge quello inossidabile dei Beni Culturali. La bella cerimonia ha avuto come scenari le facolt� di Magistero e di Economia ed il Collegio del Colle per la parte conviviale, gestita dall�ERSU. Il vice presidente del Senato, Domenico Fisichella, venuto a dare solennit� alla cerimonia, ha potuto cos� constatare che Carlo Bo, oltre alla grande statura di intellettuale e letterato, � stato uno straordinario amministratore. Attrezzando la citt� nel solco della sua tradizione rinascimentale. Con risorse tratte, da Istituzioni pubbliche e private, per idee ed iniziative che creavano posti di lavoro ed opere,
, seguendo il dettato costituzionale e le leggi dello Stato del diritto allo studio, per assicurare ai bravi e meritevoli la possibilit� e le migliori condizioni per studiare e ricercare. Con risultati di grande rispetto. Che il Rettore Giovanni Bogliolo ha puntualmente sottolineato, riferendo i dati aggiornati al secondo anno della sua gestione. Tutta in positivo. Tantissimi i presenti: una folla di studenti e cittadini. Parlamentari, Autorit� militari e civili. Il Governatore della Regione D�Ambrosio, il presidente della Provincia Ucchielli ed i Sindaci di quasi tutti i Comuni dell�entroterra ed i Presidenti delle Comunit� montane, a significare che l�Universit� di Urbino � l�Ateneo del territorio. Annotata l�assenza dei Sindaci di Pesaro e Fano che pur sono sedi d�Ateneo. Presenti Gianfranco Sabbatini della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e Paolo Petrelli della Carifano.
Hanno portato il saluto il rappresentante degli studenti
Puorro e quello del personale Casoli che rivendicano una loro maggior presenza negli organi di Ateneo. La prolusione del preside di Farmacia, Giorgio Tarsia, �I nuovi scenari della ricerca farmaceutica tra Universit� e Industria� � stata agile ed esemplare. Grande attesa infine per il discorso del Rettore. Per sentire la sua opinione o l�idea che circola trasversalmente, tra docenti e non docenti, sulla statizzazione dell�Universit�. Nessuno si attendeva una presa di posizione netta: pro o contro. Sembra che, per il grado di autonomia oggi vigente, vada guadagnando l�idea della statizzazione. La gente, docenti compresi, si ferma, a questo primo stadio. Ed � sbagliato. A parte che la legislazione universitaria � ancora in movimento, occorre valutare attentamente i vincoli o i meccanismi di accesso alle lauree specialistiche
(quelle che giustificano i soldi per la ricerca e danno lustro all�Ateneo) perch� il rischio di tornare ad essere una Universit� di serie B � alto. Una volta statali, le correzioni di rotta diventano difficili. Se poi le competenze in materia passano alla Regione, il futuro degli Atenei decentrati entra nel buio. L�on. Fisichella non si � pronunciato, ma � sembrato di capire dalle sue parole che, se questo Ateneo ha conseguito i risultati che il Rettore Bogliolo ha elencato, continuare sul solco tracciato da Bo, conviene. Non dimenticando, col concorso degli Enti territoriali, di spingere in ogni direzione perch� lo Stato paghi il giusto necessario, per il servizio che questo glorioso Ateneo rende al Paese.
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