Urbino e non (da) solo
Breve storia di un incontro
- �Oggi 2 novembre 1988 � l�inizio di una grande esperienza (�). Mi accorgo di essere insieme anima, corpo e mente: elementi che non possono e non devono bastare a se stessi, ma che anelano continuamente ad una realt� pi� grande. Non ricerco la pura autorealizzazione, ma la formazione interiore, cos� che sappia affrontare il mondo, amare il prossimo ed essere sempre vicino a Dio.�
Cos� scrivevo nella prima pagina di diario al ritorno dalla mia prima lezione universitaria. Oggi sono laureato in architettura e ti scrivo dalla mia celletta nel convento di Treia, dove vivo da un anno e mezzo insieme con altri frati, per seguire da vicino le orme di San Francesco.
Non � per� della mia vita o della mia scelta che voglio parlarti, ma piuttosto di una Persona che, sono sicuro, conosciamo almeno un po� entrambi.
Ricordi quando passeggiando con gli amici, per quei sentieri montani, ti fermasti per riprender fiato e gli occhi ti caddero su quel bellissimo fiore appena sbocciato? �Che meraviglia! E quando, quasi in vetta alla montagna e senza pi� fiato in gola, quell�amico prese il tuo zaino per condividere la fatica che da quel momento si trasform� in una gioiosa compagnia? Ricordi quando aspettavi il treno per ritornare verso casa e sfil� davanti a te quella ragazza che subito ti affascin�, e incollandole lo sguardo addosso, lasciasti cadere zaino, libri e pensieri e gli corresti dietro per conoscerla?
In loro, in ogni cosa bella, nel bene donato e ricevuto, nell�amore che sboccia all�improvviso, � si nasconde quella Persona di cui ti parlavo, che ci Ama e che anche tu hai incontrato. Troppo spesso per� ci dimentichiamo di tutto questo e preferiamo essere persone spente, tristi, sole, preferiamo non innamorarci pi� se non di noi stessi e ci accontentiamo di vivere �tirando avanti�.
�� Ges� che cercate�, riecheggia allora il Papa, � Lui solo che pu� placare la nostra sete di felicit�, � da Lui che ci siamo staccati e a cui se vogliamo possiamo tornare sapendo che ci attende a braccia aperte per donarci la sua Misericordia e il suo Amore senza fine. Questo � l�annuncio pi� straordinario e affascinante; � un invito di autentica Pace, di perfetta Letizia, di Speranza oltre ogni speranza. Questa la sfida che la diocesi di Urbino, Urbania e Sant�Angelo in Vado, retta dall�Arcivescovo Francesco Marinelli in collaborazione con i frati Minori delle Marche e le suore Alcantarine, stanno lanciando insieme ai numerosissimi giovani che vivono ad Urbino, agli universitari e a tutti coloro che sentono nel loro cuore l�ardente desiderio di un rinnovato incontro con se stessi, gli altri e quindi con l�Uomo-Dio Ges�.
Dal novembre dello scorso anno, soprattutto durante l�Avvento e la Quaresima, fino alla �Missione Giovani� di Marzo, Urbino, viva citt� d�arte, di cultura e di pensiero, accoglie quest�invito in un ricco programma Pastorale articolato in vari incontri: catechesi, testimonianze, liturgie, proposte entusiasmanti, coinvolgenti e dinamiche, all�insegna di una Fede vissuta, raccontata e incarnata nel nostro quotidiano, in un ambiente giovanile desideroso di dialogo e capace di generose risposte.
Nel marasma incredibile e alienante che caratterizza buona parte del nostro mondo e delle nostre giornate,solo il soffio vitale che si pu� assaggiare nell�incontro profondo con chi veramente vuole il nostro bene, aldil� delle facciate, degli egoismi e della precariet� umana, � capace di dare senso alla nostra vita, al nostro studio, al nostro amore e, quello che sembra pi� paradossale ,anche ai nostri momenti bui e perfino alla nostra morte.
Non � una delle solite chimere, non sono segnali di fumo� � un solenne anticipo d�Eternit�.
L�impegno universitario diventa allora un momento determinante per fare delle scelte forti e per trapuntare il proprio presente e futuro di consistenza e chiarezza. Questi anni preziosi non devono essere irrimediabilmente sprecati, magari inseguendo il sogno del successo, il dio risultato, ma hanno bisogno di sterzate decisive, di chiarimenti, di riconciliazioni, di tutto ci� che serve per costituire uno zoccolo duro e compatto su cui fondare il Futuro. Dall�universit� si pu� uscire con un sudato titolo di dottore, ma anche con molte e grandi �malattie�; sta a noi scegliere, camminare, incontrare, dire il nostro libero e pieno �Si� alla vita.
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