mar 16/01/07

Domenica 14 Gennaio 2007 - Giornata Mondiale del Migrante: dal Corriere Adriatico

L'Arcivescovo e il responsabile regionale migrantes intervistati per l'evento

“Dare famiglia a chi non ha famiglia”. E’ questo lo slogan ed il senso della Giornata del migrante, che è stata celebrata Domenica in tutte le parrocchie della Diocesi di Ancona-Osimo, così come in tutta Italia.

 

“E’ una giornata in cui la Chiesa – sottolinea l’Arcivescovo Mons. Edoardo Menichelli – vuole prendere sempre più coscienza della presenza di immigrati nella nostra terra, alfine di operare per una buona integrazione e per un servizio spirituale a quanti di essi sono cristiani. Si tratta di un fenomeno diffuso nella nostra Diocesi, visto che nelle Provincia di Ancona ci sono oltre 27.000 immigrati, l’80% dei quali insistono su Ancona-Osimo.

 

L’invito del Vescovo è quello di considerare questi fratelli e sorelle non come un problema ma come una risorsa, sia dal punto di vista lavorativo che spirituale. Inoltre la giornate dedicata ai migranti deve farci riflettere e ricordare il nostro essere stati emigranti. Basti pensare che nel secolo scorso, specialmente nella prima metà, ben 26.000.000 sono stati gli italiani che sono emigrati in varie parti del mondo”.

 

Parlavamo di cifre. Degli oltre 27.000 emigranti presenti nella provincia di Ancona il primato, in termini numerici, spetta all’Albania (4429 presenze), seguita dalla Romania (2529), Tunisia (2351), Macedonia (2213), Marocco (1836), Cina Repubblica Popolare (1292), Bangradesh (1162), Ucraina (819), Nigeria (807), Polonia (782), Perù (675), Filippine (623), India (474), Repubblica Dominicana (390), Serbia e Montenegro (353).

 

Altre riflessioni su questo fenomeno ci vengono fornite da don Dino Cecconi, responsabile dell’ufficio Migrantes per immigrati e marittimi della Diocesi e vice-parroco a Castelfifardo.

 

“Intanto diciamo che le Marche, globalmente, sono la seconda regione italiana, dopo il Veneto, per il miglior inserimento degli emigrati. Inoltre nella regione essi sono ben distribuiti su tutto il territorio (dal pecoraio macedone in alcuni centri montani alla colf filippina).

Del resto la cifra di oltre 27.000 emigrati è quella ufficiale, ma ad essa va aggiunto almeno un 50% di sommerso.”

 

- In cosa consiste la giornata di domenica dal punto pratico?

“Non ci saranno celebrazioni ufficiali ma in ogni parrocchia, concepita come una grande famiglia che comprenda anche gli immigrati, verrà fatta opera di sensibilizzazione. Ricordo che nella nostra Diocesi viene offerta una liturgia in ben otto lingue (spagnola, inglese, portoghese, filippina, uscaina, romena, polacca, greca) e che in Italia, complessivamente, ci sono ben 1680 sacerdoti stranieri inserito nel clero italiano che svolgono un servizio spirituale e liturgico ai loro connazionali: Per quanto riguarda l’effettiva integrazione di tutta questa gente immigrata – peraltro – occorrerà aspettare almeno una generazione. E’ in questo periodo di tempo – afferma don Dino Cecconi – che questi stranieri potranno imparare la nostra lingua, ma anche usi e consuetudini della nostra Italia.

Vorrei anche ricordare che ci occupiamo anche i rom presenti sul territorio, a cui diamo assistenza continua, ma anche catechisti e sacramenti. Infine – conclude il responsabile diocesano dei migranti – in futuro presteremo particolare attenzione per un servizio più adeguato ed una maggiore assistenza spirituale ai marittimi stranieri del porto di Ancona”.


Roberto Senigalliesi
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