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Venerdì 2 Novembre 2007 - La preghiera al cimitero: un fiore che sboccia

Iniziative in alcune parrocchie della Vallesina

Il 2 novembre la Chiesa invita pregare per tutti i defunti, i cimiteri si affollano di tante persone che portano fiori e lumi e sostano in preghiera. Una esperienza che coinvolge i bambini si ripete da alcuni anni a Moie, nel pomeriggio del 2 novembre, e, da quest’anno anche nella parrocchia di Montecarotto, sabato 3 novembre.
La vittoria sulla morte è la bella notizia che Gesù ci ha portato. E’ importante che noi la annunciamo ai bambini che, più di quanto gli adulti possono pensare, sono angosciati dalla paura della morte non tanto loro, ma dei loro cari.
Le parole hanno poca presa sui bambini, servono le immagini come quella dell’albero: chi avrebbe detto che l’albero che d’inverno è spoglio e secco, a primavera si coprirà di foglie e fiori? Noi siamo come gli alberi, la morte è come l’inverno, ci fa perdere le foglie e seccare. In apparenza è finito tutto. Invece Gesù è come la primavera e l’estate: ci fa tornare belli e verdi, vivi, per sempre.
I bambini e i loro genitori sono invitati a ritrovarsi in parrocchia alle ore 15 da dove in processione raggiungono il cimitero del paese. Nel piazzale del cimitero si danno ai bambini alcune notizie sui cimiteri (che il culto dei morti è antico come la storia degli uomini; che prima i morti venivano seppelliti nelle chiese; che Napoleone ha obbligato a seppellirli per igiene fuori dei centri abitati; che i cipressi sono gli alberi dei cimiteri perché sono sempre verdi…). Il parroco, all’ingresso del cimitero, parla poi del silenzio.
Si passa davanti alle tombe, si guardano le foto, si leggono i nomi, le età … ci si ferma un po’ di più davanti alle lapidi dei giovani e dei bambini, di nonni o parenti di qualche bambino e si recita la preghiera L’eterno riposo.
Al termine della visita vengono accesi dei lumi e recitate delle preghiere.
Si va poi in un angolo del cimitero dove vengono seppelliti dei bulbi che l’anno dopo i bambini ritroveranno sbocciati: è il segno della morte che ci seppellisce nel terreno e di Gesù che ci fa sbocciare a vita nuova.

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