«Sono almeno 260.000 gli inguaribili che muoiono ogni anno in Italia. Ma della morte chi stabilisce quello che si può, che si deve o non si deve fare? È importante, pertanto, stabilire il confine tra terapia ed accanimento, quando una terapia è utile o diviene futile». È uno dei punti chiave del convegno dal titolo "Cura degli inguaribili e accanimento terapeutico tra clinica ed etica" tenutosi nei giorni scorsi presso la Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica di Ancona in stretta collaborazione con l'Istituto Teologico Marchigiano. Monsignor Duilio Bonifazi, preside emerito dell'Istituto Teologico Marchigiano, ha affermato come «tale modalità di unire scienza e fede, tra cultura laica e cultura teologica sia un modello di dialogo, a livello universitario per di più attuato sempre in spazi dalla stessa Facoltà di Medicina». Nei sette Convegni fino ad oggi attuati sono stati affrontati i problemi attuali più scottanti nel campo della bioetica. Il magnifico Rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Ing. Pacetti, e il Preside della Facoltà di Medicina prof. Manzoni, nella introduzione ai lavori, hanno ricordato il susseguirsi dei temi dei Convegni:la genetica umana e l'ingegneria genetica; l'umanizzazione delle strutture sanitarie; l'eutanasia tra clinica ed etica; la ricerca sulle cellule staminali e le istanze etiche; la procreazione nella prospettiva del bambino; corpo e psiche nella prassi clinica e nella riflessione teologica. « L'intreccio delle voci dei relatori - ha evidenziato monsignor Bonifazi - riflette la varietà sia delle competenze specifiche, sia degli orientamenti culturali. Ma non è una passerella in cui c'è un puro susseguirsi di voci diverse; è invece un vero dialogo come ascolto reciproco e come integrazione di punti di vista».
don Giacomo Ruggeri
Ufficio Stampa dell'Istituto Teologico Marchigiano