Lunedì 23 Aprile 2007 - Allestito anche un ambulatorio odondoiatrico

Il Centro Caritativo "Giovanni Paolo II" come "Opera-segno"

Cosa s’intende per “opera-segno”? È un’opera caratterizzata dallo spirito di servizio, dei volontari, testimoni dell’amore per l’altro e quindi dello spirito evangelico; è prova tangibile della vicinanza e dell’accoglienza della Chiesa agli ultimi, a coloro che le stesse istituzioni “escludono” .
Proprio questo vuol essere il Centro Giovanni Paolo II di via Podesti, nel cuore storico di Ancona, dove saranno concentrati vari servizi e soprattutto funzionerà una casa di accoglienza per adulti in difficoltà che hanno bisogno di vicinanza, aiuto, amicizia per riprendere il filo interrotto della propria vita e ripartire nella certezza di non essere più soli.
L’opera, promessa come segno giubilare a Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale ad Ancona nel 1999, arriva a compimento dopo alcuni anni di lavori, esaudendo così la promessa fatta all’allora pontefice e fornendo una risposta concreta a tutti i bisogni del territorio, vecchi e nuovi, rilevati dall’Osservatorio delle Povertà. 
Il sogno è che il  nuovo centro sia adottato dalla città d’Ancona come la casa offerta a chi si trova momentaneamente in difficoltà, con l’auspicio che il soggiorno possa essere il più breve possibile per riprendere al più presto le energie e le risorse necessarie al recupero della propria vita individuale.
C’è un posto per tutti, ciascuno con le proprie competenze e la generosa disponibilità (il centro  ha bisogno di tante risorse ed energie), ma perché esso sia veramente “segno” deve saper formare le coscienze, far sì che l’intera città si consolidi in una mentalità di accoglienza e di solidarietà per chi, provato dalla vita, ha bisogno di fermarsi, di essere ascoltato, accolto e accompagnato e nasca così una cultura solidale, non intesa in termini di straordinarietà o di beneficenza, ma di “normalità” interpersonale ed istituzionale.

Nel nuovo centro caritativo Giovanni Paolo II di via Podesti sarà attivo anche un ambulatorio odontoiatrico voluto fortemente dalla Caritas diocesana per offrire un servizio necessario e importante alle persone più povere e per rispondere sul territorio alle richieste di emergenza che in 14 anni di attività il centro di ascolto della Caritas ha raccolto da parte di quanti vivono in strada: emarginati, senza fissa dimora, immigrati non regolari.
Il mal di denti infatti, è una patologia che risente delle condizioni di vita disagiate ed è acuita dalla mancanza di igiene e da una esistenza vissuta nella precarietà. Si tratterà di un’odontoiatria essenziale, rivolta a superare l’emergenza e ad evitare che un semplice mal di denti si trasformi in un dramma per chi non ha alcuna possibilità di accedere ai servizi, che richiedono pur sempre il pagamento di un ticket.
Sarà il centro di ascolto della Caritas a raccogliere le domande, a vagliare i casi e a segnalare al servizio odontoiatrico chi è in possesso dei requisiti richiesti.
All’interno della nuova struttura i locali saranno essenzialmente tre: la sala d’attesa, la stanza con il riunito dentario, la stanzetta per la sterilizzazione e la conservazione dei materiali.
La realizzazione dell’ambulatorio è stata resa possibile dalla collaborazione con l’associazione “Smile mission” e dalla generosità della Fondazione Cariverona, nonché dalla sensibilità di tutte le associazioni odontoiatriche. Il valore aggiunto del progetto è, infatti, rappresentato dai volontari medici odontoiatri che metteranno a disposizione degli altri la loro professionalità e il proprio tempo.
Ma accanto ai medici è ora necessario reperire anche delle figure professionali (infermieri o ex-infermieri, assistenti alla poltrona) disposte, in qualità di volontari, ad accogliere chi deve sottoporsi alle cure, a fissare gli appuntamenti, a curare la gestione dei materiali, ad assistere il dentista durante la sua attività. Perciò, si lancia un appello a quanti vogliano impegnarsi in questa impresa, pregandoli di far pervenire i loro nominativi alla Caritas diocesana.
In Italia esistono solo altre quattro esperienze di questo tipo realizzate dalla Caritas: a Reggio Emilia, Roma, Padova e Verona. La loro attività ha già dimostrato che, con l’aiuto e la generosità di tutti, si può realizzare veramente quel diritto alla salute da cui nessuno deve essere escluso.


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