Domenica 28 Gennaio
Stati, religioni, libertà. Dio pubblico o Dio privato: la laicità in questione
Maurizio Viroli (Princeton University)
Giancarlo Galeazzi (Univ. Lateranense-Istituto Teologico Marchiano)
Dopo la caduta delle tradizionali ideologie e mentre la globalizzazione pone a contatto culture prima maggiormente separate, le religioni sembrano porsi con nuova forza nel contesto pubblico modificando una tendenza di tipo secolarizzante che, almeno in Occidente, solo pochi anni fa sembrava destinata ad imporsi. Questo fatto interpella in particolare l’Occidente e la sua tradizione di laicità ereditata dal cristianesimo.
E’ stata definita una “rivincita di Dio”: un Dio che sembra pretendere una sua forte presenza nello spazio pubblico e non appena in quello privato della coscienza. E si tratta di una rivincita che riguarda non solo l’Islam o altre tradizioni religiose a minor tasso di secolarizzazione e laicizzazione, ma lo stesso cattolicesimo, il quale più volte di recente ha posto il problema di una sua forte presenza nel dibattito pubblico anche in Italia.
Siamo di fronte ad una sfida pericolosa per l’autenticità delle stesse fedi religiose, per la libera coscienza individuale delle singole persone credenti e, soprattutto, per la libertà degli Stati? Oppure occorre rivedere certi modi di interpretare l’idea di laicità e di libertà?
Domenica 25 Marzo
Libertà dal credere: i limiti e i rischi della religione
Eugenio Lecaldano (Univ.
Vittorio Possenti (Univ. di Venezia)
“Tante malvagità ha potuto compiere la religione”. Così un verso di Lucrezio in cui il poeta latino stigmatizza i delitti commessi nel nome della religione, la religione dei sacrifici umani e delle guerre.
Quella contro cui polemizzava il poeta pagano del I secolo a.C. era la sua stessa religione pagana antica. Ma considerazioni analoghe sono state fatte nel corso dei secoli anche sulle religioni del nostro tempo: accusate di addormentare le coscienze per renderle serve del potere, di inibire lo sviluppo psicologico delle personalità individuali, di fomentare le guerre e i fanatismi violenti. Al punto che qualcuno ha auspicato che l’uomo, per diventare libero, debba liberarsi dalle religioni.
Ma che cos’è la libertà? E cos’è una dimensione religiosa autentica? E quale rapporto vero intercorre fra le due?
Domenica 13 Maggio
Libertà nel credere: religione, libertà, liberazione
Paolo Debenedetti (Fac. Teologica Italia Settentrionale)
Paolo Branca (Univ. Cattolica di Milano)
Paolo Ricca (Univ. Valdese Roma)
Se il credere è anche un affidarsi ad altro (come è almeno, seppur in modi diversi, nelle tre grandi religioni monoteiste), allora il credere sembra limitare la libertà individuale.
Gli uomini credenti non sono uomini liberi? Oppure una libertà autentica può consistere proprio nell’affidarsi? Vorremmo confrontarci su questo con interpreti di diverse religioni.
Domenica 10 Giugno
Libertà di credere: la questione della libertà religiosa
Nadia Urbinati (Los Angeles University)
Andrea Riccardi (Università Roma III)
Non tutti gli uomini, ancora oggi, sono effettivamente liberi di credere. Non tutti gli uomini, ancora oggi, possono liberamente praticare la loro fede. E, fra questi, i cristiani sono il maggior numero. Come ci poniamo di fronte ad un fatto del genere? Se la libertà è un valore universale, come possiamo accettare una realtà del genere? Ma cos’è un valore universale? E come, eventualmente, difenderlo?