Ogni persona che emigra coinvolge nello stesso tempo “una famiglia”. Il tema che il Santo Padre ha proposto per la giornata mondiale del 2007 sull’emigrazione è: “l’emigrante e la sua famiglia”.
I motivi che spingono ad emigrare sono sempre di sofferenza, e il Papa prende come icona
Narra l'evangelista Matteo che, poco tempo dopo la nascita di Gesù, Giuseppe fu costretto a partire di notte per l'Egitto prendendo con sé il bambino e sua madre, al fine di sfuggire alla persecuzione del re Erode (cfr Mt 2,13-15). Commentando questa pagina evangelica, il mio venerato Predecessore, il Servo di Dio Papa Pio XII scrisse nel 1952: "La famiglia di Nazareth in esilio, Gesù, Maria e Giuseppe emigranti in Egitto e ivi rifugiati per sottrarsi alle ire di un empio re,sono il modello, l'esempio e il sostegno di tutti gli emigranti e pellegrini di ogni età e di ogni Paese,di tutti i profughi di qualsiasi condizione che, incalzati dalla persecuzione o dal bisogno, si vedono costretti ad abbandonare la patria, i cari parenti, i vicini, i dolci amici, e a recarsi in terra straniera"
Questa icona non appartiene solo al passato, ma è sempre presente.
Dice ancora il Papa: “Tante sono le difficoltà che incontra la famiglia del migrante. La lontananza fra i suoi membri e il mancato ricongiungimento sono spesso occasione di rottura degli originari legami. Si instaurano rapporti nuovi e nascono nuovi affetti; si dimenticano il passato e i propri doveri, posti a dura prova dalla lontananza e dalla solitudine. Se non si assicura alla famiglia immigrata una reale possibilità di inserimento e di partecipazione, è difficile prevedere un suo sviluppo armonico”.
Segue un invito del Papa a facilitare il ricongiungimento familiare degli immigrati, a dare loro la loro famiglia e i loro affetti più cari, e nel contempo chiede alla nostra chiesa, alla parrocchia di farsi famiglia di accoglienza verso coloro che non hanno qui un focolare domestico. Un gesto come atto di misericordia sottolinea il Papa, per rendere meno dolorosa, alleviare la sofferenza di chi soffre il disagio della famiglia lontana.
Don Dino Cecconi