Frontale di Apiro, altare artistico dei ceri |
martedì 16 febbraio 2010 | |||||||
Da domenica 14 al martedì 16 febbraio 2010 a Frontale di Apiro si è rinnovata la tradizione dell’altare dei 1000 ceri.
Al termine del carnevale, l’adorazione eucaristica delle quarantore viene effettuata ponendo l’ostensorio con l’ostia consacrata in un altare appositamente allestito con centinaia di ceri. La storia racconta che nel 1877, per l’inaugurazione della nuova chiesa un falegname del luogo, tale Tamagnini, per solennizzare l’inaugurazione, realizzò un disegno sacro con la luce delle fiammelle delle candele. Da allora la tradizione, praticamente unica in Italia, si è ripetuta fino alla seconda guerra mondiale, poi si è interrotta. È ripresa nel 1966 con il coinvolgimento dell’intera comunità parrocchiale nelle quarantore del carnevale. Ogni anno cambia il soggetto rappresentato. L’altare è uno spettacolo di arte e fede, da qui l’appellativo dei mille ceri, dato dalla popolazione, per sottolinearne la bellezza e la grandiosità. Anche quest’anno molti giovani ed adulti, di entrambi e sessi, coordinati da Massimiliano Ricci, Alfio Sdrubolini e Nicola Fuscà, hanno lavorato per realizzare l’opera, dal tema “Adoriamo il SS.mo Sacramento”. Si sono ispirati ad un quadro di scuola francese del 1460 circa, dal titolo “Ostensorio tra Angeli”, foto degli archivi Alinari di Firenze. Detto quadro è rappresentato nell’opuscolo dal titolo “Signore da chi andremo? Inni eucaristici e preghiere”, edito in occasione del congresso eucaristico nazionale di Ancona nel 2011. I fedeli, come al solito, hanno risposto con una grande partecipazione, nei tre giorni di adorazione eucaristica. Ermete Mariotti
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